26/04/2024
Dieta low-carb, ovvero povere di carboidrati   

Dieta low-carb, ovvero povere di carboidrati   

Riduzione dei carboidrati: una strategia per la perdita di peso e il benessere metabolico.

 

Le diete a ridotto contenuto di carboidrati, note anche come diete low-carb, mirano a diminuire l’assunzione di carboidrati, soprattutto zuccheri e amidi, per spingere il corpo a utilizzare i grassi come principale fonte energetica.

 

Ciò può favorire la perdita di peso e il miglioramento della salute metabolica. Tra le diverse varianti di queste diete, si trovano la dieta chetogenica, estremamente limitata in termini di carboidrati, e la dieta paleolitica, ispirata all’alimentazione dei nostri antenati.

 

Sostenitori delle diete low-carb affermano che ridurre l’assunzione di carboidrati può contribuire alla perdita di peso, migliorare la sensibilità insulinica e ridurre il rischio di malattie croniche come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari.

 

Tuttavia, alcuni esperti mettono in guardia dagli effetti collaterali potenzialmente dannosi per la salute, quali carenze nutrizionali, aumento del colesterolo LDL (“cattivo”) e problemi renali. In ogni caso, è fondamentale seguire qualsiasi dieta, comprese quelle low-carb, sotto la supervisione di un medico o nutrizionista per garantire il soddisfacimento delle esigenze nutrizionali individuali e la prevenzione di eventuali rischi per la salute.

 

Le diete low-carb hanno acquisito popolarità a partire dagli anni ’90, in seguito al declino delle diete ipocaloriche basate su alimenti a basso contenuto di grassi. Tali diete non solo non portarono ai risultati sperati, ma contribuirono persino a esacerbare il problema dell’obesità. Di conseguenza, molti esperti iniziarono a concentrarsi sui carboidrati, in particolare quelli semplici e ad alto indice glicemico.

 

Le diete a basso contenuto di carboidrati prevedono una quantità di carboidrati inferiore a 100 grammi al giorno, privilegiando invece un apporto maggiore di grassi e proteine. Esempi di diete low-carb diffuse includono la Zona, la Dukan, l’Atkins, la Metabolica, la Scarsdale e la South Beach.

 

Le diete low-carb agiscono principalmente attraverso tre meccanismi: la riduzione dell’insulina, l’aumento del consumo metabolico dei grassi e la diminuzione dell’appetito.

 

L’insulina è un ormone che favorisce l’accumulo di grassi nel tessuto adiposo; riducendo la sua secrezione, si ostacola tale accumulo. Inoltre, con un apporto ridotto di carboidrati, il corpo è costretto a bruciare più grassi per produrre energia. Infine, le diete low-carb possono portare alla produzione di corpi chetonici, che agiscono come soppressori dell’appetito, aiutando a mangiare meno.

 

Le diete a ridotto contenuto di carboidrati hanno un impatto significativo sul metabolismo dell’organismo, limitando l’assunzione di carboidrati e, di conseguenza, la disponibilità di glucosio. Il glucosio è una fonte energetica cruciale per il corpo, ma quando i carboidrati nella dieta scarseggiano, l’organismo utilizza le proprie riserve di glicogeno. Tuttavia, una volta esaurite queste riserve, il corpo deve trovare un’altra fonte energetica.

 

È importante sottolineare che, sebbene i carboidrati non siano considerati essenziali dal punto di vista nutrizionale, il glucosio è fondamentale per la sopravvivenza. Alcuni tessuti, come il sistema nervoso e i globuli rossi, funzionano principalmente o esclusivamente a base di glucosio. Pertanto, una dieta povera di carboidrati a lungo termine non è sostenibile.

 

Dal punto di vista nutrizionale, si considerano essenziali solo le molecole che il corpo non può sintetizzare autonomamente e che, quindi, devono essere assunte attraverso l’alimentazione.

 

In sintesi, le diete low-carb possono essere efficaci per la perdita di peso ma non sono sostenibili a lungo termine, poiché il glucosio è un nutriente indispensabile per alcuni tessuti del nostro organo.

 

Per coloro che desiderano seguire una dieta low-carb, è cruciale trovare un equilibrio tra i benefici e i potenziali rischi per la salute. La chiave del successo è personalizzare l’approccio nutrizionale in base alle esigenze individuali, tenendo conto delle condizioni di salute, delle preferenze alimentari e degli obiettivi specifici.